Il Decreto Rilancio arriva tardi e non è risolutivo verso le difficoltà delle imprese: ci sono punti strategici che condividiamo come sull’Irap, ma ci sono tante altre misure che riteniamo insufficienti in questa fase di grande difficoltà economica. Lo dichiara, in una nota, il presidente nazionale della Federazione autonoma di piccole imprese, Gino Sciotto. “Avevamo chiesto a Palazzo Chigi più coraggio, e per questo abbiamo avanzato proposte che riteniamo strategiche in una fase di riavvio della produzione”. “Ribadiamo l’urgenza – aggiunge Sciotto – di varare alcuni provvedimenti per la ripartenza come: saldo e stralcio cartelle e debiti tributari, accesso al credito per imprese segnalate in Crif, finanziamenti a fondo perduto per nuove imprese o riconversioni aziendali, sospensione degli accertamenti fiscali e tributari fino alla fine del 2021, applicazione di aliquota non superiore al 15 per cento per i redditi d’impresa e di lavoro autonomo, controlli post avvio nuove attività”. “Confidiamo nella sensibilità dei gruppi parlamentari, affinché in fase di conversione del decreto, si dia spazio alle proposte delle categorie produttive del Paese, al fine di migliorare il testo licenziato dal Governo”, conclude

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