Disposta la proroga fino al 31 gennaio 2019 dell’APe agevolato, un sussidio economico che accompagna al raggiungimento della pensione di vecchiaia nel regime pubblico obbligatorio alcune categorie di lavoratori meritevoli di una particolare tutela da parte del legislatore a condizione di avere raggiunto il 63° anno di età unitamente ad almeno 30 o 36 anni di contributi. Il sussidio consiste in un assegno di accompagnamento sino alla pensione di vecchiaia erogato direttamente dall’Inps per 12 mesi all’anno il cui valore è pari all’importo della rata mensile della pensione calcolata al momento dell’accesso all’indennità stessa. Il sussidio non può in ogni caso superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro lordi non rivalutabili annualmente. Ai fini del conseguimento del beneficio gli interessati devono produrre un’istanza di verifica entro il 31 marzo 2019.

 

 

Disoccupati

Per quanto riguarda i disoccupati l’Ape sociale può essere concesso ai lavoratori dipendenti che si trovano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di conciliazione obbligatoria (quella cioè che si attiva per le imprese che impiegano più di 15 dipendenti, ex art. 7 della legge 604/1966 a seguito ad un licenziamento per giustificato motivo oggettivo). Dal 1° gennaio 2018 sono stati inclusi anche i lavoratori la cui disoccupazione sia conseguenza della scadenza di un contratto a termine a condizione che nei tre anni precedenti la cessazione del rapporto, abbiano avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi. Oltre a trovarsi in stato di disoccupazione a seguito dei predetti eventi è necessario, altresì, che il lavoratore abbia concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione spettante (si pensi alla Naspi, l’Aspi o all’indennità di mobilità) da almeno tre mesi.

 

Caregivers

L’Ape sociale può essere concesso ai lavoratori dipendenti o autonomi che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Dal 1° gennaio 2018, a seguito di un correttivo inserito nella legge di bilancio 2018, sono stati inclusi anche i soggetti che assistono, un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

 

Invalidi

L’Ape sociale può essere concesso ai lavoratori dipendenti o autonomi con una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento.

 

Lavori cd. Gravosi

Infine lo strumento può essere concesso ai lavoratori dipendenti che svolgono una delle professioni elencate nella tavola sottostante (si veda qui per un riepilogo puntuale). Dal 1° gennaio 2018 le professioni definite gravose sono diventate 15 dalle originarie 11 (sono stati inclusi gli operai agricoli, i lavoratori della pesca, i marittimi ed impianti siderurgici); è venuto meno il vincolo della tariffa inail non inferiore al 17 per mille; si è ampliato il periodo di ricerca della continuità dell’attività gravosa: se sino al 31.12.2017 il lavoratore doveva dimostrare di aver svolto l’attività gravosa per almeno sei anni negli ultimi sette, dal 1° gennaio 2018, in alternativa al predetto requisito il vincolo si considera soddisfatto anche con almeno sette anni di attività gravosa negli ultimi dieci.

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