Il bonus Resto al Sud 2020 confermato. Tra le novità: si estende l’incentivo ai comuni interessati dal cratere sismico in Umbria, Lazio e Marche; modificati i limiti di età per accedere alla misura oggi pari a 46 anni non compiuti. Il richiedente il bonus non dovrà essere già titolare di attività d’impresa alla data del 21 giugno 2017 ovvero beneficiario, nel triennio antecedente la presentazione della domanda, di ulteriori misure a livello nazionale a sostegno dell’autoimprenditorialità; Il beneficiario non deve essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, pena la decadenza del provvedimento di concessione. Il bonus spetta alle imprese costituite in forma di:

  • Ditta individuale;
  • Società di persone;
  • Società di capitali anche unipersonali;
  • Società cooperative.

La Legge di bilancio 2019 ha esteso il bonus anche ai liberi professionisti, a patto che nei dodici mesi precedenti la domanda non siano stati titolari di partita IVA per l’esercizio di attività analoga a quella per cui chiedono l’agevolazione.

Rimangono escluse dall’incentivo le attività agricole e il commercio, fatta eccezione per la vendita dei beni prodotti nell’attività d’impresa. L’agevolazione può arrivare fino a 50 mila euro, elevati a 200 mila se il beneficiario è una società. Le somme coprono l’intero progetto imprenditoriale e provengono:

  • Per il 35% da un contributo a fondo perduto di Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa);
  • Il restante 65% è un finanziamento bancario rimborsabile in 8 anni (di cui 2 di pre-ammortamento), mentre gli interessi sono coperti da un apposito contributo.

L’incentivo copre le spese necessarie per la realizzazione del progetto imprenditoriale relative a opere edili, macchinari e impianti, programmi informatici, capitale circolante.

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